Se chiedessi ai miei giovani alunni di prima elementare quale cosa è "più tecnologica" tra una scopa, un ferro da stiro ed un computer, senza ombra di dubbio mi risponderebbero in coro "il computer".
Ma noi sappiamo che tutti e tre sono oggetti tecnologici ed innovativi per il periodo nel quale sono stati inventati.
A scuola viene considerata tecnologica la LIM o più in generale il laboratorio informatico, o il computer stesso, quindi difficile da usare con i bambini.
Non viene considerata così "tecnologica" la stampante (a colori, usata e abusata), la macchina fotografica digitale (ma le foto vanno rigorosamente stampate), la plastificatrice (che plastifica perfette stampe a colori), la fascicolatrice (che fascicola lavori perfettamente stampati a colori), la quadernatrice (che salda a caldo diversi quaderni pieni di lavori perfettamente stampati a colori) e tutte quelle altre macchine che vengono utilizzate per "migliorare" l'estetica del lavoro rigorosamente cartaceo.
Questi oggetti, altamente tecnologici, vengono usati spesso, a mio avviso, dagli insegnanti più per i quaderni che per i bambini: lo scopo sembra quello di rendere "esteticamente" migliore la didattica.
Osservando la colorata vivacità dei nuovi lavori rispetto a quelli di dieci, quindici, venti anni fa, si può ipotizzare un incremento delle esperienze dirette ed importanti per gli alunni? Si può desumere un loro maggior coinvolgimento attivo? Oppure si tratta di un ostentato layout di stile "televisivo" che maschera un'obsoleta didattica frontale?
Piuttosto che rendere "digitali" i materiali cartacei (con un IMMENSO risparmio di carta e di cartucce) non stiamo forse assistendo all'arrabattarsi di molti insegnanti nel rendere cartaceo il digitale?
Mi domando: quando le nuove tecnologie saranno veramente applicate dagli tutti gli insegnanti alla didattica?
P.S.
Cari colleghi che raggiungete queste righe mentre siete alla ricerca di novità ed ispirazione, perdonate il mio sfogo, naturalmente non era destinato a voi :-))
Francesca